Una stagione da ricordare

Termina con 57 partite su 57 possibili la stagione dell’Inter. I risultati altalenanti in campionato hanno condizionato per lunghi tratti i giudizi sulla rosa ma le prestazioni in Champions League e la vittoria della Coppa Italia e Supercoppa italiana hanno ribaltato completamente il responso finale.

I portieri 

André Onana 8

Arrivato a parametro zero ha scalato gradualmente le posizioni nello spogliatoio diventando uno dei leader. Dopo un primo periodo di alternanza con Samir si è preso (a suon di grandi parate) la titolarità indiscussa mettendo stabilmente in panchina uno dei migliori portieri della storia nerazzurra. Una colonna da cui ripartire anche se, il mercato chiama…

Samir Handanovic 6

Le prestazioni in campo all’inizio hanno compromesso il cammino in campionato: poco reattivo per essere il portiere titolare di una squadra che punta alla vittoria del campionato. L’alternanza con Onana e il successivo sorpasso subito dal camerunense lo stimolano a fare meglio e nel finale di stagione quando è chiamato in causa risponde sempre presente. Rinnoverà? Ci auguriamo di si.

Alex Cordaz 7

Uomo fondamentale dello spogliatoio incarna in tutto e per tutto l’importanza del terzo portiere in rosa. Nel suo esordio stagionale fa vedere che con i guantoni ci sa ancora fare. Rinnovo a vita.

I difensori

Milan Skriniar 4

Deludente. Deludente. Deludente. Deludente. Quattro volte come il voto che si merita in pagella. Una per aver buttato via quanto di buono fatto negli anni passati con la maglia nerazzurra. Una per aver fatto credere fino all’ultimo che c’era possibilità di rinnovare. Una per le prestazioni in campo al di sotto delle sue potenzialità. Una per aver lasciato sul più bello la squadra in difficoltà. Con lui sarebbe andata diversamente? Non lo sapremo mai. Ma sapremo di certo che avrà voglia di tornare presto in nerazzurro. Come Lukaku, come Perisic, come Hakimi…

Alessandro Bastoni 8

L’Inter se lo gode. L’Italia se lo gode. Tutta europa lo vorrebbe. E lui? Resta. Rinnova e diventa leader (non solo tecnico). Ha tutto per diventare uno dei migliori al mondo. Qualche sbavatura di troppo in fase difensiva non può mettere in dubbio il suo valore. Peccato per l’errore in finale di Champions ma se siamo arrivati fin lì, un grande merito è anche suo.

Stefan De Vrij 5

Si è fatto clamorosamente sorpassare dal neo arrivato Acerbi. Non è più quello degli anni di Conte capace di dirigere da solo il pacchetto difensivo. Troppi guai fisici hanno condizionato le sue prestazioni. Un finale di stagione incoraggiante però fanno ben sperare. Rinnovo? Un’altra chance la merita.

Francesco Acerbi 9

Haaland, Osimhen, Giroud sono tra gli attaccanti più forti al mondo. Cosa hanno in comune tra loro? Sono stati addomesticati in maniera maestosa dal gigante azzurro arrivato con tantissimi dubbi in prestito dalla Lazio. Una stagione clamorosa del leone che si merita il riscatto dalla squadra di Lotito. Bravissimo.

Danilo D’Ambrosio 6

Non si può non dare la sufficienza ad uno dei giocatori più importanti della rosa per spirito di squadra e importanza nello spogliatoio. Condizionato anche lui dai troppi infortuni cresce nel finale di stagione meritando la conferma per la prossima.

Federico Dimarco 8

Oltre ad essere uno dei migliori terzini del campionato diventerà presto uno dei migliori coristi del pianeta Terra. Incanta in campo con le sue giocate e guida i tifosi nerazzurri in tutte le vittorie, cantando e lanciando cori per ore, ore, ore…

Come il vino, migliora invecchiando. Rinnovo a vita per lui.

Raoul Bellanova 5

Deve fare di più. Può fare di più. Speriamo faccia di più. Troppo timido nel puntare e saltare l’uomo ha dato segni di vita nell’ultima parte di stagione. Le potenzialità (e la velocità) le ha. Riscatto e nuova possibilità? Favorevole.

Matteo Darmian 8

Ci sono poche certezze nella vita. Una di queste è che ovunque giochi Darmian si può stare tranquilli. Terzino destro, terzino sinistro, braccetto difensivo di destra e di sinistra. Ha giocato anche mezzala quest’anno. Un martello continuo tanto da far uscire dopo mezz’ora De Bruyne dalla finale di Champions perché non riusciva a liberarsene. Pare il belga abbia detto a Guardiola “spero di non ritrovarlo anche nello spogliatoio a marcarmi”. Rinnovo a vita.

Marcelo Brozovic 6

Doveva essere l’anno della consacrazione. Dopo una stagione top e un rinnovo da top player ecco l’annus horribilis del croato. Gli infortuni lo mandano k.o. troppo spesso. La presenza di Calhanoglu lo relega in panchina qualche volta di troppo. Diventato uno dei sacrificabili per la prossima stagione si rimette in moto facendo un grandissimo finale di campionato. Uno dei migliori in finale. Resta? Favorevole.

Kristjan Asllani s.v.

Purtroppo non c’è tanto da dire. Impiegato troppo poco, non ha dato l’impressione di essere ancora pronto. Da valutare nella prossima stagione.

Nicolò Barella 8

Ci sono state partite da 5 in pagella? Si. Ci sono state partite da 9 in pagella? Si. Uno dei migliori centrocampisti al mondo capace di abbinare quantità e qualità. Capitan futuro non porta bene dirlo (chiedete a De Rossi). Ma ha le stigmate per essere definito fuoriclasse. L’anno prossimo deve fare il definitivo upgrade. Rinnovo a vita anche per lui.

Hakan Calhanoglu 8

Peccato solo per la finale sottotono. Sembra non essere sceso in campo. Per il resto stagione straordinaria del turco che in qualsiasi zona del campo detta legge. Non ha mai fatto rimpiangere Eriksen. Pilastro per la prossima stagione.

Roberto Gagliardini 5

La sua funzione da quando è all’Inter è di giocare contro la Lazio per contrastare Milinkovic Savic. Non è mai riuscito a vincere un duello. Troppo poco per l’investimento fatto. Peccato, i primi mesi in nerazzurro erano stati eccezionali. Troppo fragile mentalmente si ritroverà in una piazza più adatta a lui.

Denzel Dumfries 6

Ingaggiato per sotituire Hakimi di giornata in giornata il suo rendimento è calato sempre più. Partito a razzo non è riuscito a guadagnarsi una titolarità certa (se non dopo l’affare Skriniar). Bene in fase difensiva nell’ultima parte di stagione. Sacrificabile per la prossima stagione.

Robin Gosens 5

Non è mai riuscito a mettere nella testa di Inzaghi il dubbio di farlo partire titolare al posto di Dimarco (se non per problemi fisici dell’italiano). Troppo poco per meritare la riconferma il prossimo anno. Con giuste cifre può partire. Certo, se fosse entrato quel colpo di testa in finale…

Henrikh Mkhitaryan 7

Bravissimo. Arrivato a parametro 0 è diventato uomo imprescindibile del centrocampo nerazzurro. Di lui Inzaghi si fida. Gol e assist a servizio dei compagni. Spacca il derby d’andata contro il Milan in Champions League. Andrebbe riconfermato anche solo per questo. Pilastro per la prossima stagione.

Joaquìn Correa 4

Stagione disastrosa dell’argentino. Nonostante ciò, ha la possibilità di vincere il Mondiale. Un infortunio (l’ennesimo) lo mette fuori dalla lista dei convocati. Mai pervenuto in campo. Arrivederci tucu.

Lautaro Martinez 8

Il toro è scatenato per gran parte della stagione. Quando Inzaghi pensa alla formazione da mettere in campo il suo nome è sempre il primo. Gioca per i compagni (tranne in finale un po’ troppo egoista). Gli manca un ultimo tassello per diventare un fuoriclasse. La strada è quella giusta, capitano.

Edin Dzeko 7

Grazie Edin per quello che hai fatto. Fosse arrivato in nerazzurro con qualche anno d’anticipo avremmo sicuramente la seconda stella già sul petto. Giocatore straordinario in campo e fuori. Leader carismatico di tutto il gruppo. Meriterebbe il rinnovo per un anno ma a condizioni diverse. Merita di giocare e l’Inter non può garantire un impiego costante a questi livelli. Futuro da decifreare.

Romelu Lukaku 6

La sufficienza la raggiunge per il finale di stagione. Attaccamento alla maglia? Nulla da dire. Ma non si vincono trofei con il solo attaccamento. Gli infortuni lo condizionano troppo e non gli permettono di essere decisivo come lui sa. Gli ultimi sprazzi di Lu-la fanno ben sperare. Riscatto? Assolutamente si. Ma nella prossima stagione ci si aspetta molto di più. Leader da ritrovare.

Simone Inzaghi 7

Prima parte di stagione da 5. L’alternanza in porta fa perdere qualche punto di troppo. La squadra non riesce a coprire bene il campo mettendo in pratica il suo credo calcistico. Dopo la vittoria con il Napoli ci si aspettava di più in campionato e invece…

Un finale di stagione da 9 in pagella. Rimette l’Inter in sesto modificando le sue idee esaltando in toto le qualità della rosa (baricentro basso e ripartenze). Avesse vinto la Champions sarebbe entrato di diritto nella storia del club. Ma ci sarà occasione per farlo già nella prossima stagione. Bravissimo Simone.